NIJINSKY, LA RIVOLTA DELL’ANIMA – estratti stampa
Un omaggio all’opera del ballerino, al genio del coreografo e alla tenacia del sognatore.
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO – Giugno 2009
Fu uno dei pochi uomini in grado di danzare sulle punte, Vlacav Nijinsky. La sua sfida ai limiti del corpo umano rivive nello spettacolo “Nijinsky, la rivolta dell’anima”, produzione della compagnia Pneuma Dance Theater di e con il coreografo barlettano Mauro de Candia. La performance, va oltre il semplice omaggio alla figura più virtuosa della storia della danza, protagonista dei palcoscenici russi di inizio ‘900.
de Candia parte dai diari dell’artista per tracciare una storia fatta di movimenti di scena spigolosi e decisi che si alternano a sentimenti fragili. I passi di Nijinsky sembravano ignorare la forza di gravità, ma la costante ricerca di equilibrio era espressione di un tumulto interno. Una lotta estrema per reagire alla consapevolezza della follia.
Anna Puricella, REPUBBLICA – Giugno 2009
Un’artista passato alla storia per le sue indiscusse performance ricche di creatività, molto particolari per la sua epoca (i primi del 1900) frutto della sua natura ribelle, delle sue inclinazioni, spesso votate al narcisismo e che lo porteranno alla follia, ad una visione distratta della realtà.
Non è un balletto espressamente narrativo, è la rivoluzione e la ribellione della figura maschile e del ballerino con una chiave di lettura proiettata in uno sfrenato egocentrismo e in una geniale creatività: è la rivolta dell’anima di Nijinsky genio e sregolatezza con i suoi comportamenti votati al protagonismo eccelso ed assoluto. Mauro de Candia, continua a collezionare successi.
CORRIERE DELL’OFANTO – Giugno 2009
Temperamento, passione, pulizia formale. Sintesi coreografica, sfera emozionale, intensità espressiva, atletismo. Capacità autoriale (frutto di studio e abnegazione), in grado di iconografare visivamente (con incisività) la lucida follia (vera chiave di volta) di un maestro russo (di origine polacca) della danza, fra i più versatili del XX secolo.
Con essenzialità (in un gioco di metafore della luce al buio, dalla gloria al declino: abito “noir” e sedie alla rinfusa “on stage”), in una sorta di labile (freudiano) confine tra onirico e misticismo, Mauro de Candia ha messo a punto di recente la polisemica performance dal titolo “Nijinsky: la rivolta dell’anima”.
In meno di 60 minuti gli spettatori hanno avuto la chance di fruire di un universo poliedrico, evincendo il fragile equilibrio del genio sovietico, cogliendone le metamorfosi introspettive ed ontologiche.
Protagonista la sensibilità di un ragazzo, distante dall’odierno “mordi e fuggi” modaiolo. Movimenti ben calibrati, costruzione in crescendo, finale “da brivido” (funzionali gli accostamenti musicali da Chopin a Debussy fino a Rachmaninov e Stravinsky).
Assenti orpelli e sovrastrutture, con una cifra stilistica in un mix atipico di “fiabesco” e “maledettismo”. Prossimamente in tournée all’estero, continua il viaggio di un’autentica personalità.
Gianluca Doronzo, QUOTIDIANO DI PUGLIA – 6 Giugno 2009